Buonissime notizie per Mattia, il “paziente 1” che era arrivato in condizioni critiche all’ospedale di Codogno per poi scoprire di essere stato colpito dal coronavirus. Dopo diciotto giorni il 38enne è finalmente uscito dalla terapia intensiva ed è stato trasferito a quella sub intensiva, dove ha iniziato a respirare autonomamente.
A fornire gli aggiornamenti sullo stato di salute del primo affetto da COVID-19 della Lombardia è Francesco Mojoli, responsabile di Terapia intensiva al Policlinico San Matteo di Pavia dove il manager dell’Unilever è ricoverato: “È attualmente in ‘sub-intensiva’ dove respira autonomamente con un po’ di ossigeno. Speriamo di trasferirlo il più presto possibile in un reparto medico e poi anche a casa”.
La degenza in ospedale
Il percorso del giovane “è stato difficile e abbastanza lungo”. Lo racconta il primario della struttura ospedaliera: “Mattia è arrivato in condizioni estremamente gravi da noi, trasferito al San Matteo dall’ospedale di Codogno. Nei giorni successivi ci siamo spesi per stabilizzarlo e lui è rimasto in condizioni critiche per parecchi giorni. Fortunatamente, come ci si aspetta da una persona giovane, che non aveva comorbidità e anche in forma, a un certo punto ha iniziato a migliorare”.
Dopo aver trascorso due settimane nel reparto di terapia intensiva, è stato “de-connesso dal ventilatore e si è riusciti a trasferirlo presso la nostra sub intensiva, un’altra delle strutture create in questi giorni di emergenza”.
Nei giorni scorsi è stata dimessa dal Sacco di Milano anche la moglie all’ottavo mese di gravidanza.
Fonte: www.adnkronos.com