Il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha condotto una ricerca nel corso della quale sono emersi risultati importanti in merito alla relazione coronavirus e caldo. In particolar modo si è scoperto che la capacità del Covid di infettare diminuisce all’aumentare della temperatura ambientale: più fa freddo più risulta contagioso, al contrario il caldo sembra inibire le sue capacità di attacco.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Microbiologi and Infection dell’European Society of Clinical Microbiology and Infectious Disease.
Effetti del caldo sul coronavirus
“I nostri dati aiutano a spiegare il perché le condizioni ambientali estive più sfavorevoli per il virus ne abbiano rallentano la diffusione e il contagio. Al contrario, l’abbassamento delle temperature permette al virus di resistere di più e nel contempo giustifica una maggiore capacità delle goccioline respiratorie di persistere e diffondersi nell’ambiente, favorendo la diffusione del virus e il contagio”. Queste le dichiarazioni del virologo Fabio Magurano, coordinatore dello studio.
Stando agli esperimenti condotti, innalzando la temperatura fino a 28 gradi centigradi la carica virale mostra una discesa drastica.
Fonte: www.notizie.it